- chiuso: Lunedì e Martedì
- orario: sera (Sabato e Domenica anche mezzogiorno)
Come ogni anno per il mio compleanno si va in gitaaa!
Stavolta abbiamo utilizzato un vecchio regalo (smartbox) e abbiamo scelto come meta Arezzo. Ed oltre a gironzolare qua e là visitando chiese, musei e quanto altro la città poteva offrire, non potevamo mancare ai nostri soliti appuntamenti culinari.
E’ toccato al ristorante Hosteria La vecchia Ròta, in un piccolo paesino non troppo distante dal centro di Arezzo chiamato Marciano della Chiana : quattro casette che si girano a piedi in poco più di 10 minuti. Poco oltre la porta principale che conduce nel piccolo centro, affacciato su una piazzetta si trova il locale. Abbiamo prenotato, entriamo e la sala è quasi piena.
Il padrone (Massimo Giovannini) ci fa scegliere tra due tavolini e optiamo per quello vicino ad un grande camino (come quelli di una volta) crepitante e adornato con vecchi utensili e attrezzi. Ci dicono che per ordinare dobbiamo aspettare l'oste e nel frattempo scuriosiamo il menù e ci guardiamo intorno. Ovunque si leggono attestati che ricordano come il locale sia rinomato e segnalato su numerose guide e in particolar modo indicato come Chiocciola Slow Food.
Dopo pochi minuti l'oste ci raggiunge al tavolo, pronto per le ordinazioni e disposto a raccontare e descrivere i piatti elencati. Sul menù le portate hanno nomi abbastanza criptici e viene quasi naturale chiedere dettagli o ingredienti. Ed è qui che si comincia a capire come dietro questo locale ci sia molto di più di un semplice ristorante, ci sono ricordi di vita vissuta, di usanze e tradizioni di una volta, di materie prime scelte e di cucina genuina.
Ad ogni piatto, che varia da stagione a stagione come spesso accade quando si usano ingredienti provenienti "dal proprio orto", si accompagna una piccola storiella, un aneddoto, una persona. Vorrei assaggiare tutto, se non sono gli ingredienti a stuzzicarmi è la storia o il metodo di cottura. Siamo golosi ma dobbiamo scegliere.
Di primo pici con la nana (pici col sugo bianco di anatra) e le pezze della nonna: straccetti di pasta sfoglia molto sottile conditi con pecorino e pere ("Al contadino non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere" dice un vecchio detto). Di secondo opto per un buonissimo mezzo pollo (ruspante, allevato direttamente nella fattoria del padrone) cotto nel forno a legna con aromi e profumi davvero deliziosi! L’altro secondo, annunciato già all’ingresso da un grande cartello scritto a mano, è "S'è amazzo el maiele" un misto di carne di maiale deliziosa, succosa e molto morbida. Di contorno patate al forno e le caratteristiche cipolle rosse sotto cenere, specialità del locale.
Le quantità qua sono davvero copiose quindi finire tutto risulta impossibile anche per due mangiatori da record come noi. Chiediamo scusa per il cibo avanzato chiarendo che non dipende dalla qualità ma dalla quantità e ordiniamo una buona grappa e due caffè. Tra i liquori proposti l’oste ci offre anche del buon nocino fatto in casa (per noi modenesi un abitudine ma da queste parti una vera novità) molto buono anche se forse con una nota alcolica troppo accentuata.
Lasciamo il locale portandoci a casa il ricordo di simpatici aneddoti e lasciando tanti complimenti.Imperdibile!!!
Primi | Pici con la nana | Pezze della nonna |
Secondi | Pollo cotto nel forno a legna | S'è amazzo el maiele |
Contorni | Patate al forno | Cipolle rosse sotto cenere |
Altro | Acqua,Vino,Caffe,Grappa | |
Prezzo | a persona circa 35.00 € - 40.00 € |
0 commenti:
Posta un commento