La Torre di Gnicche

Ad Arezzo, in centro, proprio vicino a piazza Grande, troviamo una delle osterie della guida Slow Food.

Percorriamo una stretta strada in salita e sulla destra troviamo il locale. La piccola insegna sulla porta individua quella che si chiama La Torre delle Gnicche. Questa enoteca/osteria deve il nome alla torre in cui pare abitasse a fine ottocento il brigante Federigo Bobini detto Gnicche.

Il locale è piccolo, qualche scalino in discesa e si accede ad una stanza dal soffitto altissimo e voltato tipico dei palazzi storici, le cui pareti sono coperte da scaffali e ripiani su cui la fanno da padrone numerose bottiglie di vino divise per regione.

Ci sediamo in uno dei piccoli tavoli in legno apparecchiati con tovagliette di carta. Un uomo alto e distinto viene a prendere l'ordine. I piatti arrivano veloci dalla cucina alle nostre spalle. Ordiniamo come antipasto un’ottima bruschetta con pomodorini e prosciutto crudo, così golosa che ne avrei mangiate altre 100! Siamo in toscana, e non possiamo non assaggiare (almeno una volta nella vita) la famosa pappa al pomodoro e come seconda scelta optiamo per un classico del locale zuppa di cipolla infornata. Buone entrambe.

Di secondo scegliamo spezzatino con patate e baccalà in umido. Niente male, dall’aspetto genuino e semplice ma gustosi.

Una nota di rilievo va fatta a Lucia Fioroni che attenendosi alla tradizione toscana propone piatti semplici con scelta accurata delle materie prime tra cui l'olio extravergine che si può trovare anche sul tavolo.. talmente buono che l’ho messo ovunque: sulla bruschetta, nella zuppa e su un pezzo di pane a fine pranzo! Interessanti oli extravergini toscani si possono scegliere anche in carta.

Ottimo locale in cui tornerei di sicuro per gustarmi un aperitivo a base di buon vino e gustose bruschette.