I regali mi piacciono molto e quelli originali e a sorpresa ancora di più. Rientrata dal lavoro vengo caricata sulla macchina senza sapere la meta. Non passa molto che arriviamo sulle colline di Maranello in un agriturismo chiamato Cà Penelope. Un posto molto carino, rustico dal sapore delle case contadine di una volta, immerso nel verde, pieno di alberi da frutto e animali che scorrazzano qua e là.
Entriamo e veniamo accolti dalla padrona di casa che ci tratta come se ci conoscesse da sempre. Mi guardo intorno e piano piano inizio a capire cosa mi aspetterà. Un corso di cucina con tema la pasta sfoglia e i tortelloni. Da brava emiliana (il grazie va alla nonna più che all'Emilia forse) con la sfoglia me la cavo abbastanza bene ma qui non si tratta solo di imparare a impastare e tirare la sfoglia, si parla di tradizioni, di cultura, di mangiar sano.
Dalla sala principale accediamo alla cucina dominata da un grosso camino a legna e riempita con due tavoloni di legno coperti da "tuler".
La pasta tirata e un cabaret di tortelloni piegati lascia intendere che la rezdora padrona di casa era già all’opera prima del nostro arrivo.
Pochi convenevoli, una piccola introduzione sugli ingredienti e ci si mette subito al lavoro. Mani pulite, un grembiule e mani in pasta. Tutto quello che viene utilizzato è biologico o a km zero, prodotto direttamente da loro o “scambiato” con altri produttori locali.
La sfoglia viene fatta con la farina integrale (non l’ho mai usata quindi la consistenza della pasta per me è una novità) e uova fresche delle galline che girano libere per l’aia.
Mentre l’impasto riposa prepariamo il ripieno di ricotta spinaci e parmigiano e chiacchieriamo con la signora che ci parla della vita genuina di chi produce tutto da solo, delle iniziative di scambio culturale promosse dall’agriturismo e ci fa vedere un simpatico filmato "Storie di terra e di Rezdore" in cui anziane signore raccontano (spesso in dialetto) aneddoti della loro vita in campagna e di come si fa la vera sfoglia. Uno spaccato della vita emiliana di 60 anni fa davvero carino soprattutto per chi, forse, rivede in quelle signore la propria nonna.
Arriva il momento di piegare i nostri tortelloni (molto –oni) e ne facciamo quasi due cabaret. Terminata l’operazione piegatura ecco finalmente il momento dell’assaggio. Viene preparata la tavola nella sala e ci accomodiamo in attesa della cottura. Ci vengono serviti conditi con burro e salvia, un po’ al dente e con tanto parmigiano grattugiato sopra. Molto buoni (ma forse siamo di parte).
Una serata diversa, allegra e originale!
P.s.:
Cà Penelope agriturismo e B&B non è solo laboratorio del tortellone, si possono infatti seguire anche laboratori di panificazione naturale e laboratori di Pictorial Quilt/Patchwork.
P.p.s.:
Cà Penelope ospita spesso anche volontari del WWOOF
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