- chiuso: lunedì
- orario: mezzogiorno e sera
Telefonare al ristorante Alla Peschiera per prenotare è già di per sé un’esperienza. La voce all’altro capo del ricevitore risponde con tono quasi letargico, monosillabico e stupito per il fatto che qualcuno possa chiamare per prenotare... non chiede nome, ora, niente... è completamente disinteressata. Lì per lì la cosa potrebbe anche lasciare un’impressione negativa ma una volta trovatisi di fronte al proprietario ogni diffidenza svanisce e ci si rende conto che da un personaggio come lui ci si può aspettare di tutto. Prenotare non è quindi d’obbligo (sempre che non si tratti di tavolate) così come arrivare e domandare in quale tavolo sedersi... libertà di scelta prima di tutto.
L'Ostaria Alla Peschiera, così cita una grande insegna posta su un vecchio camino in disuso all’angolo della sala da pranzo, è un locale situato nella piccola località montana di Fontanaluccia nel comune di Frassinoro. Si trova in fondo alla valle passato il paese a fianco del fiume Dolo. Il paesaggio è degno di una cartolina, la montagna ricca di verde e il fiume con il suo sciabordare danno l’idea di tranquillità e pace. I pescatori immersi nelle acque del fiume si danno da fare per catturare trote che non difficilmente saranno poi servite nel ristorante. Arrivare presto significa avere la possibilità di incontrare il macellaio che consegna direttamente la carne alla cucina o vedere entrare una grossa cesta di funghi porcini appena colti che passano direttamente dal cesto all’olio della frittura per essere serviti durante la serata come secondo o come contorno. Parlare quindi di materie prime reperite sul posto appare quanto mai scontato.
Il locale è un vecchio capanno di pietra col tetto di legno ristrutturato e aperto alla vista del fiume tramite grandi vetrate. Alle pareti e sulle varie credenze si trovano collocati oggetti vari e antichi: quadri, telefoni, radio d’epoca e strumenti musicali adornano il locale. A un lato della sala una chitarra e un computer fanno intuire che la musica sia di casa e che a fine serata qualcuno potrebbe cimentasi. La tavola è apparecchiata con stoviglie semplici e una tovaglia di carta, che però si abbina bene alla sottotovaglia di cotone e ai tovaglioli.
L’antipasto arriva subito. Un piatto di salumi locali (degno di nota il salame che viene portato intero da affettare se la tavolata è numerosa) accompagnati da sottaceti. Quasi con indifferenza il proprietario (Franco Manni) si avvicina al tavolo proponendo senza troppi convenevoli i primi piatti del giorno. Tortellini in brodo, tortelli alle ortiche conditi con burro e salvia e tagliatelle al tartufo. Le ultime due pietanze sono le nostre scelte. Buonissimi i tortelli (l’ortica quasi non si distingue se non per il sapore più delicato rispetto al tradizionale spinacio) con tanto burro e ripieni di ricotta e formaggio deliziosi. Molto particolari le tagliatelle dalla sfoglia sottile, cotte al punto giusto e condite con un sughetto bianco dal gusto deciso ma dove la nota di tartufo risulta appena accennata. Anche per i secondi il proprietario si avvicina con aria burbera per elencare i piatti ma un complimento alle tagliatelle scioglie leggermente la corazza e lo introduce ad un piccolo discorso sulle materie prime e i prodotti del giorno. Il menù propone trota fritta, trota primavera, spezzatino con patate, roastbeff e funghi fritti (quelli che abbiamo visto entrare prima di sederci a tavola). Decidiamo di assaggiare la trota primavera, cotta alla piasta e cosparsa con maionese (fatta in casa) accompagnata da pomodori, fresca, originale e davvero buona. Optiamo anche per lo spezzatino con patate, tradizionale ma degno delle altre portate e ovviamente i funghi fritti. Ci lasciamo trascinare anche dai dolci assaggiando un’ottima crostata con marmellata di prugne e gelato alla panna con mirtilli freschi (in quantità).
Il pasto finisce con un conto che non può che rendere la cena ancora più piacevole. 25 euro per ottimi piatti, porzioni giuste e un pizzico di originalità dati dal locale e dal proprietario senza tralasciare lo splendido paesaggio. Un locale in cui sicuramente toneremo. Presto.
Antipasti | Salumi misti e sottaceti | |
Primi | Tagliatelle al tartufo | Tortelloni di ortiche burro e salvia |
Secondi | Spezzatino con patate | Trota primavera |
Contorni | Funghi porcini fritti | |
Dolci | Gelato alla panna con mirtilli freschi | Crostata con marmellata di prugne |
Altro | Acqua,Vino,Caffe,Grappa | |
Prezzo | a persona circa 20.00 € - 25.00 € |
9 commenti:
Pessimo posto per mangiare. Il proprietario non è letargico come descritto nella recensione ma un vero e proprio bifolco e scontroso.
Il cameriere, sulla sessantina, è ormai arrivato alla frutta e sembra pensare a tutt'altro che agli ospiti.
L'antipasto è l'unica cosa accettabile, anche se scarsino nelle porzioni, come i tortellini. Le trote sono piccole come pesci rossi e grasse da far invidia alla donna cannone. Sconsiglio a tutti di provarlo.
Attenzione!!!!!! Non fa lo scontrino.
Sono stata più volte in questo ristorante e la qualità del cibo è ottima, basti pensare che qualsiasi cosa offerta, è interamente fatta da loro, partendo dai salumi, dal pane, ai primi piatti, tradizionali e rivisitati, ed i dolci ai quali dò voto 10, il "monte bianco" (solo nel periodo delle castagne) e la "zuppa inglese" completano perfettamente la fine del pranzo o della cena..il proprietario, è vero, può sembrare un pò burbero, ma vi assicuro che generosità ed ospitalità non mancano mai, quando ci si alza da tavola si è sempre contenti e sazi...spesso, lui stesso, accompagna le serate con la chitarra cantando canzoni. Si crea l'atmosfera perfetta, proprio quella di montagna, genuina, fatta di cose semplici, fatta di momenti che sanno di tradizioni tramandate, e ci si accorge che mangiando ed ascoltando musica si assaggia un pezzo della nostra storia, delle nostre radici...ed il luogo è incastonato proprio sul confine tra appennino reggiano e modenese costeggiato dal Torrente Dolo..c'è bisogno di dire altro?
Prima di tutto grazie ad entrambi per il commento,
spero continuiate a seguire il nostro blog e a fornirci le vostre opinioni.
Mi spiace che Gabriele abbia avuto un'esperienza così differente dalla nostra.
Franco è proprio così...Letargico,ma non è maleducazione è tipico delle genti di montagna,un po timide un po taciturne di poche parole insomma.
La cucina..non è vero che fa schifo anzi si mangia bene bisogna saper scegliere ed il prezzo è piu sui 20 che 25 ed è vero anche che non fa scontrino se NON lo chiedi...ma secondo me lo fa piu per la fatica di farlo...macchè evasione.
Bè tuttosommato io penso che continuerò ad andare da Franco e il Gabriele magari lo vedremo da Mecdonald
Concordo sia con la recensione sia con semprenewyork. Ho mangiato un paio di volte ed ho sempre apprezzato sia la cucina casalinga (TUTTO fatto da loro) sia l'ambiente!
Consigliato
Concordo... Quello che hà scritto la "SEMPRENEWYORK"....Aggiungo anche la "ZUPPA DI FARRO".... "Molto Buona" Naturarlamente chiedere al GESTORE Se nel ....:)
Paolo Pà dice che il posto è ottimo sotto tutti i punti di vista, dal cibo all'accoglienza e al locale vecchio stile di montagna sono stato veramente bene, consigliato
Concordo con tutti quelli che hanno parlato bene dell'osteria La Peschiera. Ci ho mangiato in autunno dello scorso anno, ci tornerò anche quest'anno apprezzando, oltre all'ottima cucina, anche la simpatia del rustico proprietario. Ro Marcenaro
posto caratteristico,cucina ottima,prodotti genuini e sani,prezzo onestissimo.
Che pretendere di piu'?
Posta un commento