- chiuso: mercoledì
- orario: mezzogiorno e sera
Seguendo le indicazioni che portano ai Laghi Curiel di Campogalliano (area naturalistica protetta) si giunge anche al ristorante Laghi. Si lascia la macchina in un ampio parcheggio e vi si arriva tramite un percorso pedonale che costeggia due dei 13 laghetti. La costruzione è abbastanza spartana ma superato il bar si accede a una piccola sala elegante che si rivela essere una veranda coperta con vista sui laghi. I tavoli molti dei quali tondi sono ben apparecchiati e curati e le tovaglie gialle rallegrano l’ambiente. Il servizio è cortese e il menù e la carta dei vini arrivano celermente accompagnati da un invitante cesto di pane e grissini fatti in casa.
Il menù è stagionale per proporre piatti cucinati con alimenti sempre freschi e di qualità. Le specialità del ristorante sono gnocco e tigelle (che non abbiamo assaggiato) ma non sono assolutamente da sottovalutare gli altri piatti. Leggendo la lista delle portate è subito evidente l’attenzione alla tradizione emiliana con molte paste tipiche fatte in casa e la predilezione dello chef per le erbe aromatiche. Per non esagerare, anche perché ancora satolli dai pranzi famigliari di Pasqua, abbiamo saltato l’antipasto e siamo passati direttamente ai primi. Maltagliati ripieni al Reggiano con fagioli e Tagliatelle con salsiccia gialla di Modena. Entrambi ottimi ma molto originali, soprattutto le tagliatelle. Ci informiamo: la salsiccia gialla fina era un alimento già noto ai modenesi nel Rinascimento e alla corte del ducato Estense. Era preparata con carne di suino tritata e mescolata con molte spezie, tra cui lo zafferano, che le conferiva il tipico colore giallo. Lo stesso chef Paolo Reggiani dice di averne trovato testimonianza in scritti del ‘400 e di averne brevettato la ricetta. La scelta dei secondi cade (ovviamente) sullo stracotto di bianca di Modena al lambrusco accompagnata da polenta e un composto di uvetta e noci e su un fagottino di cotechino con fagioli e salsa verde (un fagottino di pasta sfoglia con all’interno il pesto del cotechino). In alternativa si potevano assaggiare lasagne, ravioli al formaggio e nocciole con burro e semi di papavero, penne al barolo, tagliatelle alle erbe lecite o gnocchetti di cipolla di Tropea con santoreggia. Tra i secondi rotolo di coniglio con fagioli cannellini, costine di maiale disossate, salame fresco alla grigia con padellata di verdure e aceto balsamico, cotoletta (gigante con doppia panatura), gnocco e tigelle accompagnati da affettati tutti rigorosamente locali (da citare la Mortadella del presidio Slow Food), pinzimonio o formaggi (anche qui scelta molto vasta, da gustare accompagnati a salse e marmellate). Come contorni particolare e inconsueta la misticanza con fiori. Chiudiamo con il solito caffè e con l’amaro offerto al bar del locale. Il tutto per un’onesta cifra di circa 30 euro a testa.
Primi | Tagliatelle con salsiccia gialla di Modena | Maltagliati ripieni al Reggiano con fagioli |
Secondi | Stracotto di bianca di Modena al lambrusco con polenta | Fagottino di cotechino con fagioli |
Contorni | Patate fritte | |
Altro | Acqua,Vino,Caffe,Grappa | |
Prezzo | a persona circa 30.00 € - 35.00 € |
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